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Un 2019 dedicato alla famiglia

Inizio d’anno con buoni propositi e nello stesso tempo bilanci di ricordi legati a un 2018 più o meno buoni, con la consapevolezza di modificare atteggiamenti sbagliati e impegnarsi maggiormente nel raggiungimento di obiettivi prefissati. Sicuramente quello passato è stato un anno complicato per tutte quelle persone che vivono di precariato e che sperano che la politica possa mantenere gli impegni presi in campagna elettorale in termini occupazionali. Il pensiero, per questo 2019, va alle migliaia di famiglie, soprattutto del sud, che devono fare i conti con la crisi economica e con il progressivo aumento della disoccupazione e quindi dell’emigrazione giovanile. Giovani coraggiosi disposti a lasciare il paese d’origine  per andare a fare spesso i lavori più umili all’estero e riuscire a stento a pagarsi da vivere. Sovente si parla di povertà educativa quella che ormai ha preso il sopravvento in molti nuclei familiari dove regna il cinismo e l’indifferenza nel rapporto genitori – figli. Un 2018 che è stato scenario di violenze, quelle perpetrate dal branco di minorenni palermitani che proprio alla fine dell’anno hanno picchiato selvaggiamente un autista dell’autobus. O il minore che ha ucciso a colpi di spranga un clochard per rubargli la miseria somma di 25 euro dal portafogli. Dove sono i genitori? Hanno consapevolezza di come si possano trasformare in lupi i propri figli quando sono in branco? Quel rapporto genitori – figli che si è spezzato nella tragedia della discoteca di Ancona dove una mamma aveva accompagnato la figlia ad assistere ad un concerto e lì hanno trovato la morte per la follia di chi ha usato spray urticante per seminare terrore e panico. Di fronte alle tante brutte notizie c’è un mondo, quello del terzo settore e del volontariato che continua a operare nel silenzio, ad occuparsi degli ultimi. Quanto si impara dai piccoli gesti che restituiscono un sorriso ad un senza tetto che non ha più speranze nella vita?  La stessa speranza che viene alimentata dal desiderio di aumentare le associazioni e il numero di giovani che vi aderiscono. Giovani che possono risollevare l’economia grazie alle idee innovative degli startuppers. Creativi che non si rassegnano all’idea di inseguire il posto fisso e che sono sempre più proiettati a fare impresa.  Auguri di buon 2019.



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