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L'invito del Vescovo a fare discepoli e non proseliti

A Piazza 700 Confrati per il 7° Cammino Diocesano

Una testimonianza di fede e vicinanza a Dio che il mondo laico confraternale ha voluto esprimere radunandosi, in un unico grande momento, nella cattedrale di Piazza Armerina. Una realtà, quella confraternale, che in diocesi è presente con cinquantasei congreghe e che ha in mons. Vincenzo Sauto il referente diocesano mentre Ferdinando Scillia ne è responsabile diocesano.
Quest’anno si è scelto Piazza Armerina per ospitare il VII Cammino diocesano che ha visto partecipare oltre settecento confrati. Un cammino iniziato con il raduno nella scuola “Falcone-Borsellino” da dove ci si è poi spostati in processione in Cattedrale per la messa celebrata dal vescovo Rosario Gisana il quale ha voluto rivolgere prima del viaggio verso la Cattedrale un messaggio chiaro ai confrati ricordando come le confraternite abbiano un’importanza anche nella vita sociale. Nella sua omelia monsignor Gisana si è soffermato sul discepolato cui i confrati devono tendere “farsi sempre più discepoli del Signore nel servizio alla Chiesa”, perché le confraternite sono una componente importante di essa ma ha anche invitato a capire bene la differenza tra discepolato e proselitismo perché “con il discepolato si aderisce a Dio Padre con il proselitismo si aderisce a una associazione” e a seguire l’invito all’unità ma soprattutto alla carità ed in tal senso un segnale importante è arrivato dal coordinamento diocesano delle confraternite che ha offerto pacchi viveri  destinati ai poveri e portati durante l’offertorio dai Rettori presenti.
A fare gli onori di casa la confraternita del Santissimo Crocifisso a cui è andato il supporto logistico del coordinamento guidato da Scillia che ha detto: “Le confraternite oggi hanno il dovere di svolgere compiti importanti all’interno della Chiesa attraverso due strade maestre: La Fede quale testimonianza di amore in Cristo e la Carità espressione di fraternità in Cristo attraverso le opere di misericordia per i suoi poveri, i bisognosi di amore, di conforto, di assistenza per gli afflitti della solitudine”. Scillia nel ricordare che “il confrate è chiamato a essere testimone sempre, sia quando indossa l’abito sacro, sia in famiglia, sia nel lavoro e nei luoghi in cui opera” ha avuto un pensiero per i giovani –  a cui deve essere dedicata un’attenzione particolare perchè vivono un momento di disagio sociale ma allo stesso tempo vi è in loro “grande sete di significato, di verità, di amore” – ed ha infine parlato di tempi maturi affinchè le confraternite interagiscano con la Caritas diocesana. Un pensiero è arrivato anche da monsignor Sauto che, facendo un excursus sulla loro storia, ha sottolineato l’importanza delle confraternite quali espressione di culto, carità e cultura.
È stata dunque una giornata di profonda riflessione quella vissuta insieme dalle confraternite diocesane confermando pure come all’interno della stessa diocesi di Piazza Armerina ci sia un momento di fermento che sarà portato a testimonianza dinanzi al Santo Padre in occasione della sua visita a Piazza Armerina il prossimo 15 settembre.



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