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Sinodo, evento per ascoltare lo Spirito

Lo scorso 27 novembre ha avuto luogo in Cattedrale la celebrazione di apertura, in Diocesi, del Cammino Sinodale delle Chiese in Italia, seguita dalla veglia di inizio Avvento. Vi hanno potuto prendere parte, per i motivi dovuti al contenimento dei contagi legati alla pandemia da Covid-19, solamente il clero, i religiosi e i membri dei coordinamenti pastorali cittadini.
Il vescovo mons. Rosario Gisana, subito dopo la preghiera iniziale, ha avviato l’incontro commentando i passi biblici proclamati. Il suo discorso, relativo al cammino sinodale, è stato molto pragmatico, cercando di delineare lo spirito del Sinodo e, per certi versi, la metodologia operativa che si dovrà seguire in Diocesi in questi anni che segneranno un momento di importanza straordinaria per la vita della Chiesa. Ha rimarcato, inoltre, i tre elementi che devono distinguere l’agire della Chiesa in questo preciso momento storico: comunione, partecipazione e missione. Infine, ha ricordato che il Sinodo è innanzitutto un evento spirituale e che occorrerà mettersi in ascolto dello Spirito Santo, rimanendo aperti alle sorprese che potranno appalesarsi.
Ascoltando il discorso del Vescovo è stato oltremodo naturale ricordare quanto disse Papa Francesco in occasione della sua visita a Piazza Armerina il 15 settembre del 2018: “La prospettiva di una Chiesa sinodale e della Parola richiede il coraggio dell’ascolto reciproco, ma soprattutto l’ascolto della Parola del Signore. Non anteponente nulla al centro essenziale della comunione cristiana, che è la Parola di Dio, ma fatela vostra specialmente mediante la lectio divina, momento mirabile di incontro cuore a cuore con Gesù, di sosta ai piedi del divino Maestro. Parola di Dio e cammino sinodale sono la mano tesa a quanti vivono tra speranze e delusioni e invocano una Chiesa misericordiosa, sempre più fedele al Vangelo e aperta all’accoglienza di quanti si sentono sconfitti nel copro e nello spirito, o sono relegati ai margini. […] Entrate con fiducia, cari fratelli e sorelle, nel tempo del discernimento e delle scelte feconde, utili per la vostra felicità e per lo sviluppo armonioso del territorio”.
Il Vescovo non ha mancato di porre l’accento sull’importanza di tutte e tre le fasi che compongono il cammino sinodale: narrativa, sapienziale e profetica, spiegando, per ciascuna di essa, quale dovrà essere il valore aggiunto che si riverserà nel paradigma sinodale. Concluso questo primo momento, mons. Gisana ha voluto che fossero i presenti a prendere la parola, così da poter fare emergere le prime istanze interne ai gruppi di coordinamento pastorale cittadino. Si sono registrati tanti interventi, sia di sacerdoti, ma soprattutto di laici che hanno tratteggiato, ciascuno dal proprio punto di vista, certamente mediato dalla realtà di provenienza, le traiettorie sulle quali si dovrebbero compiere i prossimi passi. È stato un bel momento di condivisione di idee, in perfetta sintonia con la prima fase del Sinodo che prevede, appunto, che si ascoltino le narrazioni. Da esso sono venuti fuori alcuni temi, fra cui in maniera preponderante: l’opportunità che la Chiesa sappia essere “in uscita”; la necessità di saper imparare gli uni dagli altri; l’esigenza che tra le comunità parrocchiali viga una più forte unione; la consapevolezza che bisogna sapersi aspettare, soprattutto nel caso in cui ci siano comunità che viaggiano a velocità diverse.
A seguire, un forte momento di preghiera: la veglia di Avvento, con Lucernario e Ufficio delle Letture, che ha concluso un pomeriggio tanto intenso quanto appagante. A fare da corona all’assemblea, riunita attorno al suo Pastore, i seminaristi, salutati dal Vescovo in maniera particolare durante la fase iniziale, i quali hanno garantito il servizio liturgico e l’animazione dei momenti di preghiera.



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