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Sinodo, evento ecclesiale in tre fasi

Al consueto incontro mensile del clero, svoltosi presso il seminario estivo di Montagna Gebbia il 19 novembre scorso il vescovo ha illustrato le linee del cammino sinodale della Chiesa piazzese in sintonia con quello della chiesa italiana. Presente anche Salvatore Nicotra, nominato, assieme a Emanuela D’Arma, referente diocesano per il cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia.
Mons. Gisana ha ripercorso il cammino sinodale già intrapreso dalla chiesa piazzese sia sulla iniziazione cristiana che sulla pastorale familiare evidenziando come la pandemia ha mortificato questo cammino.
Ha poi invitato il clero ad essere presente sabato 27 novembre alla liturgia di apertura in cattedrale con i membri dei gruppi di coordinamento pastorale cittadino che parteciperanno, prima della liturgia, ad un confronto sinodale e di ascolto reciproco.
Nicotra ha poi presentato le linee tecniche e le indicazioni della CEI in tal senso fornite per via telematica a tutti i referenti che riportiamo in sintesi di seguito.
Il 25 ottobre scorso si è svolto l’incontro nazionale dei referenti diocesani del cammino sinodale. Il moderatore dell’evento è stato il Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della CEI. I relatori mons. Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena – Nonantola, e vice Presidente della CEI; P. Giacomo Costa, Consultore della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi; prof. Pierpaolo Triani, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; prof.ssa Giuseppina De Simone, docente alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. Hanno partecipato 180 Diocesi con 360 referenti.
Il cammino sinodale della Chiesa Italiana nasce da un dialogo tra i Vescovi italiani e Papa Francesco. Il Pontefice ha sottolineato l’importanza del cammino sinodale che deve essere, innanzitutto, un evento spirituale, così da riuscire a discernere in che modo stiamo dentro questo tempo in quanto Chiesa. Gli auspici sono: 1) essere consapevoli che stiamo scrivendo una pagina di storia della Chiesa Italiana; 2) non bisogna dimenticare che è un evento dello Spirito, per cui non ci sono dei temi da affrontare in maniera pre-compilata, ma è tutto in divenire e si potrà costruire insieme abbracciando la prospettiva del cammino sinodale; 3) l’importanza dell’ascolto, esperienza che vivremo per un tempo prolungato e su due livelli.
Perché sono state scelte le tre fasi in cui si svolgerà il camino sinodale: narrativa, sapienziale e profetica? Il tentativo è di imitare il linguaggio del Signore che ha parlato a noi, nella rilevazione biblica, attraverso queste tre grandi forme, paradigma del linguaggio di Dio. Alla Chiesa è offerta un’opportunità, data certamente dalle tante domande che scaturiscono dal momento storico che stiamo vivendo. Tale occasione deve essere sfruttata pienamente, partendo proprio dalla fase dell’ascolto delle narrazioni (le idee sono importanti, ma la realtà è più importante delle idee che altrimenti, risultano calate dall’alto e prive di fondamento). Il lavoro da impostare non dovrà essere macchinoso, ma dovrà modellare ciò che già si fa in maniera sinodale perché l’ascolto non è mai tempo perso.
La prospettiva attraverso cui si dovrà filtrare lo sguardo d’insieme sul Sinodo è: comunione, partecipazione e missione. Il primo passo è mettersi in ascolto dello Spirito Santo, rimanendo aperti alle sorprese che predisporrà lungo il cammino. Dunque, occorre creare occasioni di ascolto per condividere, insieme, l’esperienza di ascolto del soffio dello Spirito. Se tale sarà l’approccio, le tappe da seguire potranno essere: 1) Fare memoria del modo in cui lo Spirito ha guidato il cammino della Chiesa nella storia, chiamandoci oggi ad essere insieme testimoni dell’amore di Dio; 2) Vivere un processo ecclesiale che implichi la partecipazione e l’inclusione di tutti e che offra a ciascuno l’opportunità di esprimersi e di essere ascoltato per contribuire all’edificazione del Regno di Dio; 3) Riconoscere e apprezzare la ricchezza e la diversità dei doni e dei carismi che lo Spirito dispensa per il bene della comunità; 4) Sperimentare modalità di esercizio della responsabilità che siano condivise al servizio dell’annuncio del Vangelo e dell’impegno a costruire un mondo più bello e più ospitale.
Lungo il percorso così articolato si dovrà: 1) esaminare il modo in cui nella Chiesa sono vissuti la responsabilità e il potere, così come le strutture di governo; 2) riconoscere la comunità cristiana come un soggetto credibile ed un partner affidabile; 3) rimuovere e rafforzare le relazioni tra i membri della comunità cristiana, così come tra le comunità e altri gruppi sociali; 4) promuovere la valorizzazione e l’appropriazione dei frutti delle recenti esperienze sinodali.

Alla luce di questo dettaglio, emerge che lo scopo del Sinodo non è produrre documenti, ma far fiorire speranze, fasciare ferite e intrecciare relazioni. Ciò potrà accadere se si camminerà insieme.
Per consultare il popolo di Dio occorre chiedersi quali esperienze della Chiesa particolare permettono di cogliere i frutti da condividere insieme e da cui partire per la riflessione comune. Non bisogna pensare di fare tanto, ma ogni Diocesi deve compiere il passo che è chiamata a compiere, vivendo tale opportunità quale momento fondativo della propria identità e della possibilità di progettare il proprio futuro.
Le linee metodologiche potrebbero essere le seguenti: 1) sensibilizzazione; 2) progettazione nel contesto locale; 3) valorizzazione (soprattutto nel caso in cui nelle Diocesi ci siano già esperienze di sinodalità); 4) accompagnamento; 5) consultazione diffusa ed integrata; 6) percorsi di consultazione; 7) gruppi sinodali (il consiglio dato è non oltre le 10 unità); stile di conduzione.
Le schede hanno un carattere esemplificativo, con l’auspicio che suscitino nelle Diocesi il fiorire delle capacità di creatività e progettualità per accompagnare il cammino sinodale.
La finalità delle schede è la realizzazione di una consultazione ampia, diffusa ed integrata. Una consultazione, quindi, che non sia solamente ad intra, con specifico riferimento alla dimensione più ristretta della comunità ecclesiale, ma che si dilati per raggiungere il territorio e i suoi ambienti di vita con i quali noi condividiamo il cammino della storia. Le schede, soprattutto quelle ideate per raggiungere “gli esterni”, sono state pensate perché risultino duttili nell’utilizzo che se ne vorrà fare.
Informazioni e approfondimenti si possono trovare su: camminosinodale.chiesacattolica.it



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