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Personale al lumicino

L’Ordine degli Avvocati di Gela denuncia le carenze nell’organico del personale amministrativo ed indice lo stato di agitazione dell’avvocatura locale. Lo ha fatto insieme agli altri Ordini professionali del circondario e della Provincia di Caltanissetta (in primis gli ordini degli Architetti, dei Dottori Commercialisti, Agronomi e Forestali oltreché Collegio dei Geometri e l’Ordine degli Ingegneri), nel comune intento di vedere tutelata l’efficienza e la produttività del presidio giudiziario di Gela, baluardo di legalità e importante strumento di coesione sociale contro il pericolo di una recrudescenza, sempre latente, della criminalità nel territorio. “Sfugge ad ogni logica comprensione l’ostinato rifiuto degli organi dello Stato a prendere atto di quanto delicata sia la questione relativa alla copertura degli organici degli uffici giudiziari considerati i numeri e la qualità stessa dei procedimenti in carico al solo tribunale, il cui peso complessivo all’interno del Distretto non ha eguali in nessun altro analogo ufficio”, scrive il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati Maria Giordano insieme con gli altri presidenti degli ordini professionali. “La endemica carenza di personale amministrativo, già in passato denunziata più volte dall’Avvocatura locale come aspetto non indifferente di una precaria architettura della giurisdizione di questo Circondario, impone una adeguata risposta”. Questi i numeri dei procedimenti iscritti nel tribunale di Gela in appena un anno: 2900 nuovi procedimenti, molti per reati di grave allarme sociale e quasi tutti connotati da un elevato grado di complessità, stante il numero di imputati e la natura stessa delle questioni tecniche in essi coinvolti. Il solo Tribunale penale ha visto, in un anno solo (2018), decisamente aumentato il numero dei procedimenti da trattare, con una significativa incidenza rispetto all’anno precedente di oltre 400 nuovi procedimenti (761 dell’anno 2017, a fronte dei 1.040 risultati iscritti nell’anno 2018), oltreché un rilevante incremento delle pendenze pari a non meno di 1.620 procedimenti ancora in attesa di essere trattati,  per 1.900 procedimenti complessivi ancora pendenti, a fronte dei 774 procedimenti definiti. Nella sezione civile, risulta invece un arretrato di non meno di 9 mila procedimenti, a fronte di non meno 5.000 nuove sopravvenienze registrate complessivamente nell’anno 2018, con un trend in aumento di flussi di crescita costante negli ultimi tre anni precedenti il 2018.
I flussi del carico dei procedimenti nella Procura della Repubblica che, a fronte di un organico di 6 unità (1 Procuratore della Repubblica  e 5 Sostituti Procuratori, con un bacino di utenza stimato  ancora nell’anno 2018 non inferiore a 130.000 abitanti), denotano una crescente domanda di giustizia  altamente qualificata dalla complessità stessa degli accertamenti da compiersi di fronte alla ormai quasi quotidiana reiterazione di gravi fatti di allarme sociale, di significativi impatti ambientali e di grave valenza delittuosa in un circondario con tassi di pericolosità criminale e di inquinamento industriale con ripercussioni negative per la stessa popolazione residente.
Nel quinquennio 2014-2018, si è registrato un aumento del trend delle iscrizioni penali del Tribunale di Gela pari al 24 % (su un complessivo organico di appena 14 magistrati), a fronte di una drastica riduzione del 23% per il Tribunale di Caltanissetta con un organico di 33 magistrati e del 30% per quello di Enna che pure conta un più ridotto bacino di utenza storicamente immune da fenomeni di criminalità organizzata e comune. Le iscrizioni civili, a fronte di una riduzione del 7% registrato dal Tribunale di Caltanissetta e Enna, solo il Tribunale di Gela ha evidenziato un aumento del trend di nuove iscrizioni pari a non meno del 8%.



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