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Spigolature storiche

Si sa che il Seminario è la pupilla degli occhi del Vescovo. Ed è proprio vero. Il Seminario è nel cuore della Diocesi perché da esso parte il costante battito di speranza per la Chiesa che riceve dal Seminario nuova linfa attraverso i nuovi sacerdoti che in esso si preparano alla grandiosità del ministero sacerdotale. Il Seminario: un tempo prima che un luogo, tempo di grazia e di preghiera, di studio e di fraternità, di sana lotta interiore e di discernimento. Dando un’occhiata al Foglio Ecclesiastico della Diocesi di Piazza Armerina, quel piccolo fascicoletto ciclostilato che a cadenza mensile ha raccolto, insieme ai principali discorsi del Papa e ad alcuni documenti della Curia Romana, anche le notizie e i provvedimenti del Vescovo, antesignano di quello che oggi è la Rivista della Chiesa Piazzese, tale Foglio racchiudeva anche la rubrica Voce del Seminario, dove gli stessi seminaristi, tra il serio e il faceto, raccontavano con semplicità la concretezza delle loro giornate. Leggiamo nel Foglio Ecclesiastico del febbraio 1968 che i seminaristi si apprestavano a vivere nelle ultime due domeniche di febbraio e nelle prime due domeniche di marzo, che coincidevano con le prime due domeniche di Quaresima, la Giornata Proseminario nei vicariati della Diocesi. In Febbraio, il 7, i seminaristi avevano celebrato le solenni Quarantore nella Cappella del Seminario. Leggiamo nella cronachetta: “Giorno 7, i corridoi del seminario sono invasi da un’ondata di fumo d’incenso: iniziano le quarantore. Quest’anno, in ottemperanza al precetto liturgico che non permette la celebrazione della Santa Messa di riposizione coram Sanctissimo, l’adorazione è stata soltanto diurna. Dopo tanti anni abbiamo dovuto con rimpianto staccarci da una bella e suggestiva usanza che siamo certi resterà un’abitudine personale da non lasciare mai! Adesso le quarant’ore sono terminate e fervono già i lavori in preparazione della Pro-seminario: si incollano le buste, si leccano francobolli, uno spedisce circolari a destra e a manca, tutti spremiano le nostre meningi per preparare la tradizionale predichetta.” La contemplazione delle Quarantore avrà sicuramente ben preparato i giovani seminaristi alla bella esperienza della Proseminario. E nel Foglio Ecclesiastico del marzo 1968 si registra l’eco positiva dell’esperienza: “Siamo andati per chiedere offerte ma ce ne siamo tornati con qualcosa di più: un rinnovato desiderio, matto, prepotente, entusiasmante di diventare al più presto sacerdoti. Sentite cosa mi capita. Salgo sull’ambone per la predichetta. Le labbra continuano a muoversi meccanicamente. E gli occhi sbarrati e pieni di gente, inseguono un sogno: salvare le anime, tutte le anime”. Racconti spensierati di condivisione pastorale che riempivano di gioia. Come la bella esperienza di chiesa di cui i seminaristi facevano eco nella rubrichetta per il Foglio dell’aprile 1967 quando scrivevano nella cronachetta per la giornata dell’8 marzo: “Per la celebrazione del 25° anniversario della consacrazione episcopale del nostro Ecc.mo Vescovo, abbiamo visto convenuti a Piazza Armerina tutti i Sacerdoti della diocesi. Venticinque di essi, rappresentanti di tutti i presbiteri ordinati in questi 25 anni di episcopato quasi ad esprimere la comunione del Vescovo con i suoi sacerdoti in Cattedrale hanno concelebrato con Mons. Vescovo la stessa Messa, nello splendore di una solenne liturgia”. Righe segnate dal tempo nella loro espressività dove i nostri sacerdoti ritroveranno la nostalgia dei loro ricordi, il primordio del loro innamoramento e per i giovani gli slanci virtuosi di antichi esempi per essere sempre più innamorati del Signore Risorto che squarcia le tenebre della morte. Buona Pasqua!



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