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Case a 1 euro

Si accresce la lista dei Comuni siciliani che tentano di invertire la tendenza migratoria che svuota le nostre cittadine. Anche il comune di Geraci Siculo, sulle Madonie, si aggiunge a Mussomeli, Aragona, Polizzi Generosa, Montalbano Elicona, Sambuca di Sicilia, Novara di Sicilia, Petralia Sottana, Castiglione di Sicilia e Linguaglossa con il progetto chiamato “Sicilia” che prevede la vendita di case disabitate e da ristrutturare al prezzo simbolico di un euro per dare nuovo impulso agli investimenti nel centro storico e attrarre finanziamenti dall’estero. È di questi giorni, infatti, la notizia che il comune di Geraci ha stipulato un accordo in tal senso con la società londinese “Its for Sicily”.
Nel territorio della diocesi di Piazza Armerina insistono cittadine o borghi che artisticamente non hanno nulla da invidiare ai comuni elencati sopra. Basti pensare a quelli più antichi e con un centro storico di un certo valore urbanistico e architettonico, Aidone, Butera, Mazzarino, Piazza Armerina, Pietraperzia e con la presenza di diversi manufatti artistici o archeologici (senza nulla togliere alle altre località). Potrebbe essere un volano per valorizzare i nostri Beni culturali e creare prospettive di occupazione con il recupero di immobili abbandonati o fatiscenti che deturpano gli ambienti urbani. Sarebbe anche una opportunità per professionisti, imprese e operatori economici che si potrebbero coinvolgere in simili progetti creando in tal modo prospettive lavorative in aree tanto depresse quali sono i nostri piccoli comuni.
Ma ci sono parecchi nemici che scoraggiano iniziative simili. Prima di tutto la burocrazia italiana e siciliana in particolare che tra vincoli, permessi e autorizzazioni dilata i tempi in maniera esasperante. Ma, anche se si può superare questo ostacolo, permane una certa incapacità dei nostri amministratori di individuare ed agire verso prospettive di sviluppo perché sopraffatti dalla gestione delle attività amministrative ordinarie, collaborati da una pletora di dipendenti demotivati o interessati solo a ricevere lo stipendio mensile con il minimo sforzo. Un sindaco, una giunta, a mio giudizio, non devono occuparsi delle attività ordinarie; a questo ci devono pensare i funzionari e i dipendenti. A loro spetta invece di individuare e promuovere il futuro delle città amministrate individuando obiettivi e mete verso cui indirizzare le comunità che li hanno espressi con il loro voto. È chiedere troppo?



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