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A Gela un percorso a sostegno della povertà abitativa

Accompagnare all’autonomia

Da Gela passerà Open Housing. Il progetto che vuole sostenere persone che si trovano in situazione di temporanea difficoltà economica e sociale, vuole inserire i cittadini in un percorso di crescita personale, accompagnandoli verso una nuova autonomia lavorativa ed abitativa. Questo, in sintesi, l’obiettivo di Open Housing che rientra fra i 10 progetti selezionati e finanziati in Italia dalla Fondazione “Con il sud” attraverso il bando Housing Sociale per contrastare la povertà abitativa. Il progetto, che avrà una durata di 3 anni e mezzo, è promosso da un ampio partenariato pubblico e privato, coordinato dall’Associazione “Arci Le Nuvole” e con la partecipazione del Comune di Gela e del Libero consorzio comunale di Caltanissetta; hanno aderito anche l’Istituto d’Istruzione Superiore Statale “Ettore Majorana”, la Rettoria di Sant’Agostino, l’Opera Nazionale per il Mezzogiorno, la Diocesi di Piazza Armerina il Centro Studi Universitari “Federico II”. Fra i partner le associazioni “Dives in Misericordia”, “Il tempio di Apollo”, il “Cav, Centro di Aiuto alla Vita” e la cooperativa sociale “Carpe Diem”. Fra le azioni previste, a sostegno dei soggetti in difficoltà, la possibilità di accedere al servizio di housing temporaneo in caso di emergenza abitativa. La misura prevede infatti l’attivazione di 18 posti letto in due distinti edifici del centro storico. A Gela i luoghi del progetto Open Housing saranno la Rettoria di Sant’Agostino, l’ex orfanotrofio Regina Margherita, i locali dell’ex provincia in Piazza Roma ed il centro sociale gestito dall’Arci in via Maurizio Ascoli. “I soggetti da inserire nel percorso del progetto saranno selezionati dagli operatori attraverso le segnalazioni di casi critici da parte delle associazioni, degli enti pubblici o tramite l’autocandidatura”, spiega Giuseppe Montemagno, referente della comunicazione per “Arci le nuvole”. “Open Housing prevede percorsi di sostegno psicologico ed educativo, di orientamento personale, di formazione e di accompagnamento al lavoro. Nel corso della realizzazione del progetto saranno attivati spazi collettivi da co-gestire: luoghi di socializzazione e di promozione sociale e culturale aperti alla comunità, dove progettare proposte per il territorio – ancora Montemagno -. I percorsi di inclusione sociale per gli utenti del progetto si trasformeranno così in occasioni di costruzione di comunità, di rafforzamento della coesione sociale, di protagonismo positivo per i cittadini che vorranno partecipare”. Inoltre per favorire lo sviluppo di relazioni interpersonali e costruire legami di comunità Open Housing prevede l’apertura di un “portierato sociale”: luogo di riferimento per gli abitanti del quartiere per accedere a informazioni legate ai servizi pubblici, alla vita associativa, per offrire o richiedere la realizzazione di piccoli lavori – rivolgendosi alla Banca del Tempo – o per prendersi cura del quartiere e organizzare piccoli eventi e attività. Un tassello importante del progetto è costituito dall’Agenzia Sociale per la Casa il cui ruolo sarà quello di mettere in contatto proprietari di appartamenti sfitti o vuoti e persone in difficoltà abitativa, garantendo tutele e benefici per entrambi. In questo modo, si cercherà di valorizzare il patrimonio immobiliare inerte della città, rimettendo beni in disuso sul mercato in favore di categorie fragili. Si tratta di uno strumento già sperimentato con ampio successo in Europa e in altre città italiane e presto anche a Gela.



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