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AIDONE A 10 anni dal ritorno degli Acroliti, l'evento

Ritornano le Dee e partono gli abitanti

Dieci anni e più sono passati da uno dei momenti più esaltanti vissuto dalla popolazione aidonese, il ritorno a casa degli Acroliti delle dee, appartenuti alla collezione di Maurice Tempelsman e per sua specifica volontà restituiti dalla Virginia University. Era il 13 dicembre 2009, un giorno di santa Lucia indimenticabile. Con un manifesto si annunciavano tra il 2009  e il 2011 i grandi rientri al Museo di Aidone. Un’anno dopo fu la volta degli Argenti di Eupolemo e il 19 marzo 2011, l’arrivo della cosiddetta Venere di Malibù, segnò il culmine di una stagione felice, piena di speranze e di illusioni, arricchita vieppiù dalla restituzione inaspettata della testa di Ade da parte del Getty.
L’Archeoclub, sezione di Aidone e il club Unesco di Enna non hanno voluto che passasse in silenzio una simile ricorrenza, in collaborazione con l’amministrazione comunale e la direzione del Parco archeologico di Morgantina e Villa Romana del Casale e il contributo di associazioni locali e nazionali, hanno organizzato la giornata evento “Morgantina lost, and found” per celebrare la ricorrenza dei preziosi reperti “persi e ritrovati “e fare il punto della situazione”. 
Ospite d’onore il generale di Brigata Roberto Riccardi, che oggi è alla direzione del Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TCP) che nel 2019 ha festeggiato i suoi cinquantanni di vita. Il generale è anche giornalista e scrittore e nella sua ultima fatica, “Detective dell’arte”, narra le storie degli scavi clandestini, dei furti su commissioni, dei tombaroli e dei falsari di professione, degli interessi delle mafie e dei gruppi terroristici e dell’azione di contrasto da parte delle forze dell’ordine con la costituzione e l’azione della struttura investigativa, il nucleo dei Carabinieri TCP, che fa scuola in tutto il mondo.
Ha introdotto i lavori il direttore del Parco archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale Liborio Calascibetta, che ha annunciato di avere portato a termine e consegnato in Regione il bilancio per il 2020 e il Regolamento del Parco, gli atti propedeutici alla sua costituzione, che dovranno essere approvati dall’Assessorato Regionale. Dopo di che sarà costituito il Comitato Tecnico Scientifico, formato, oltre che dallo stesso Direttore, dal Sovrintendente, dai sindaci dei comuni interessati, dagli esperti designati dall’Assessorato e da quelli designati dai Comuni. Insomma se tutto va bene passerà ancora un anno per vedere all’opera la reale autonomia del Parco!
É intervenuto anche il Soprintendente di Enna Nicola Neri che ha collaborato a stilare gli atti citati in qualità di commissario. I numerosi ospiti sono stati rifocillati graziosamente nel salone della Rocca di Cerere Factory, accompagnati nella visita guidata al Museo di Aidone e infine intrattenuti con il concerto del Quartetto di archi dell’Orchestra da Camera E.C.O. di Enna.
Il rientro di queste opere d’arte dai vari Musei americani è stato un fatto di grande rilevanza a carattere nazionale e nel nostro caso ha destato forse eccessive speranze per la rinascita dell’economia del territorio. Sembrava che la loro sola presenza, in modo miracoloso, potesse rappresentare un volano di sviluppo e potesse frenare l’emorragia dei giovani che emigravano alla ricerca di un futuro economicamente sicuro. Non si è verificato nulla di tutto ciò: i giovani e anche i meno giovani hanno continuato ad emigrare trovando in giro per l’Italia o all’estero opportunità e sicurezze tali che inducono a non sperare in un loro rientro. I turisti di passaggio sono aumentati, ma la società tutta, senza esclusione di responsabilità, non ha saputo cogliere le opportunità di trattenerli creandovi intorno le strutture e le infrastrutture necessarie e soprattutto un’offerta turistica che non doveva essere affidata alla sola presenza dei Beni Culturali. Le infrastrutture, soprattutto lo stato delle strade, che in quei giorni occupò gran parte del dibattito, con promesse di soluzioni mirabolanti (chi non ricorda la stada parallella che avrebbe dovuto accompagnare il tratto dal Ciappino al Cimitero di Aidone?), è rimasto tale e quale, e forse anche peggiorato, i progetti sono rimasti confinati nei cassetti polverosi della Provincia che non c’è più. 
Tutto ciò oggi induce a una riflessione per capire cosa non ha funzionato. Il sindaco di Aidone, Nuccio Chiarenza, ha affrontato questo aspetto annunciando che la loro iniziativa di promozione turistica è finalizzata a creare e proporre una offerta integrata che coniughi la visita al Museo e al sito di Morgantina con percorsi naturalistici, enogastronomici e di animazione culturale. I tempi urgono, il timore è che nel momento in cui si troverà una qualche soluzione efficace non ci siano più aidonesi per sfruttarla e godersela.



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