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L’attenzione ai poveri ci rende umani

“Sono innumerevoli le iniziative che ogni giorno la comunità cristiana intraprende per dare un segno di vicinanza e di sollievo alle tante forme di povertà che sono sotto i nostri occhi. Spesso la collaborazione con altre realtà, che sono mosse non dalla fede ma dalla solidarietà umana, riesce a portare un aiuto che da soli non potremmo realizzare. Riconoscere che, nell’immenso mondo della povertà, anche il nostro intervento è limitato, debole e insufficiente conduce a tendere le mani verso altri, perché la collaborazione reciproca possa raggiungere l’obiettivo in maniera più efficace. Siamo mossi dalla fede e dall’imperativo della carità, ma sappiamo riconoscere altre forme di aiuto e solidarietà che si prefiggono in parte gli stessi obiettivi… Davanti ai poveri non si tratta di giocare per avere il primato di intervento, ma possiamo riconoscere umilmente che è lo Spirito a suscitare gesti che siano segno della risposta e della vicinanza di Dio. Quando troviamo il modo per avvicinarci ai poveri, sappiamo che il primato spetta a Lui, che ha aperto i nostri occhi e il nostro cuore alla conversione. Non è di protagonismo che i poveri hanno bisogno, ma di amore che sa nascondersi e dimenticare il bene fatto”. Sono le parole di Papa Francesco tratte dal Messaggio per la seconda Giornata Mondiale dei poveri che si celebra domenica 18 novembre. In esse emerge la necessità di riconoscere il bene da qualsiasi parte provenga. Pertanto, in questo spirito, mi piace mettere in evidenza una iniziativa che si svolge nella nostra terra di Sicilia, precisamente a Palermo, dove spuntano anche tanti segni di carità e vicinanza ai poveri anche non necessariamente vicini alla realtà ecclesiale. La traggo dalla pagina locale di Repubblica del 12 novembre a firma di Giada Lo Porto.
“Si fanno chiamare ‘Parrucchieri solidali’, ogni primo lunedì del mese mettono forbici e pettine in tasca e scendono in strada per tagliare barba e capelli gratis ai senzatetto. Questa volta hanno voluto fare qualcosa in più: hanno coinvolto duecento studenti dell’ente formativo Eris, e hanno donato 200 shampoo e 20 phon professionali alla missione ‘Speranza e Carità’ di Biagio Conte in via Decollati. “Ogni studente ha comprato uno shampoo e lo ha donato ai meno fortunati mentre i phon sono stati donati dai docenti – dice Daniele Miranda, uno dei parrucchieri solidali assieme a Adriano Capizzi, Vito Sortino, Pietro La Greca, Paolo Cordaro e Carlo La Rosa – i ragazzi hanno partecipato con entusiasmo. Speriamo che questa iniziativa venga imitata da tutte le scuole di Palermo perché sicuramente fare è meglio di non fare”.
Sono sei in tutto questi uomini che, quando scendono in strada, nel loro giorno libero, vogliono essere ripagati con un semplice sorriso, una stretta di mano e un paio di occhi lucidi. “Aiutare chi ha bisogno mi fa sentire una persona diversa, mi fa sentire bene – dice Vito Sortino, il più giovane, 18 anni, che scende in strada da sette mesi – mi è scattato qualcosa dentro. Loro dicono grazie a me, ma sono io che devo dire grazie a loro per quello che mi trasmettono”. Perché ci sono occhi, pieni di gratitudine, che è difficile dimenticare, anche quando si torna a casa.
In un’epoca di contrapposizioni e scontri, di seminatori di odio e insulti, di nostalgici aneliti di ritorni ad un passato in cui i poveri debbono essere spazzati via con le ruspe, questi esempi ci aiutano a non dimenticare di essere umani.



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