Main Menu

La festa di Ognissanti

HolyWeen: festa di luce e solidarietà a Gela

Anche quest’anno la comunità guidata da don Pasqualino di Dio si prepara a vivere la festa di Ognissanti che negli ultimi anni viene banalizzata ed oscurata da tradizioniprovenienti d’oltreoceano.
Il fenomeno Halloween, arrivato a noi dalla cultura celtica e sviluppato in America, si è ormai imposto in modo prorompente nella nostra realtà sociale, ridicolizzando così il principio cristiano della comunione dei Santi. Il mondo dell’occulto definisce la notte del 31 ottobre come il giorno più magico dell’anno, il capodanno di tutto il mondo esoterico. Si abituano così le nuove generazioni al culto dell’orrore e della violenza, rendendo “normali” e divertenti figure spaventose e ripugnanti, fantasmi, vampiri, streghe e demoni, con la finta motivazione di esorcizzare e superare la paura della morte.

“Non vogliamo essere bigotti, retrogradi o fare delle campagne di censure – afferma don Pasqualino di Dio, esorcista della Diocesi di Piazza Armerina – ma bisogna dire che il fenomeno Halloween fa dello spiritismo e del senso del macabro il suo centro ispiratore, questa manifestazione non fa parte della nostra cultura. Viene boicottata una ricorrenza cosi cara alla nostra tradizione e che sta diventando un ulteriore appuntamento di “carnevalate” o marketing del macabro. Che senso ha che nelle scuole si festeggi Halloween e si neghi di allestire il presepe a Natale?”

Con l’ausilio dei pasticceri gelesi, nel salone della Chiesa di Sant’Agostino, da domenica 29 ottobre a venerdì 02 novembre, sarà allestita una mostra: “La festa dei murticedddri: tra tradizione e cultura”, con l’esposizione di conserve di pasta reale, tutù, pupi di zucchero e altri dolci tipici della tradizione gelese. In quei giorni si effettuerà una raccolta di giocattoli che saranno donati insieme ai dolci, ai bambini assistiti dalla Piccola Casa della Misericordia.

La sera del 31 ottobre alle ore 21, presso la Chiese di Sant’Agostino, inizierà la veglia di preghiera con la celebrazione e l’adorazione eucaristica e il 01 novembre alle ore 18,30 la solenne celebrazione eucaristica nella parrocchia di San Francesco d’Assisi.

“Dobbiamo guardare i santi e i nostri cari defunti – continua don Pasqualino – cioè il mistero della morte in modo luminoso, con lo sguardo rivolto verso il Cielo. Da anni invitiamo i fedeli ad esporre non scheletri o fantasmi, maschere mostruose, zombie insanguinati o zucche vuote ma il volto più bello della chiesa e della nostra terra: i Santi. I Santi ci ricordano che la santità è ancora possibile se diventiamo persone capaci di dare un significato forte alla nostra vita, capaci di trasformare il mondo partendo dalle piccole cose di ogni giorno.

La festa di tutti i Santi ci porta a celebrare il Santo di cui portiamo il nome, è la festa di ognuno di noi, chiamati alla santità. La mentalità del mondo oggi spesso ci inganna facendo apparire la santità come qualcosa di straordinario e di irraggiungibile da parte delle persone comuni. In realtà essa rappresenta un traguardo che Dio ha posto, e reso accessibile a tutti i credenti in Cristo. La santità non si misura in base ai miracoli e ai fenomeni mistici straordinari, che molte volte l’accompagnano, ma dall’eccelso grado di carità verso Dio ed il prossimo. Il Cielo non è pieno di santi ma di peccatori perdonati come me e come te. La santità consiste nel trasformare le cose ordinarie in straordinarie”.



Rispondi