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La ‘varchiata’ nel mare di Gela salutata da migliaia di fedeli

A Gela rivive ‘a festa do Santu Patri’

Grande emozione ieri per Gela che ha vissuto dopo 49 anni la festa di San Francesco di Paola detta “u Santu Patri”. L’antica statua e le reliquie portate dal Padri Minimi sono arrivate in città dal mare e accolte da una numerosa folla che accalcava il Porto rifugio nonostante l’allerta meteo. Le reliquie accompagnate da oltre trenta barche hanno fatto la traversata nel Golfo di Gela. In mare, si è tenuta la preghiera per i caduti in mare e di tutti gli immigrati che hanno perso la vita nel Mar Mediterraneo.

 “Come tutte le città marinare anche Gela deve avere la sua festa estiva legata al mare – afferma don Lino di Dio, Rettore della Chiesa di S. Francesco e Cappellano del Porto di Gela -. La nostra città da anni è stata privata di questa festa che al di là del folklore o l’attrazione turistica, ci deve sempre più far riappropriare del nostro mare e del nostro porto così tanto bistrattato dalla classe politica che continua solo a chiacchierare.

Durante “la varchiata” ho visto tante lacrime mescolarsi con le acque del nostro mare, lacrime di ricordi ed emozioni legate al passato, lacrime di speranza dei nostri pescatori e marinai, che ogni giorno faticano per portare il sostentamento a casa, magari attraccando le loro barche in altri porti perché impossibilitati dall’insabbiamento o dai servizi non efficienti. La nostra città per la sua collocazione è al centro del Mediterraneo e può diventare, come era prima, crocevia commerciale e turistica dell’Europa, del Nord Africa e dell’Asia occidentale”. “Desidero ringraziare il comitato, tutti i gelesi che ci hanno aiutato e tutti coloro che ci aiuteranno per il restauro dell’antica statua lignea do ‘Santu Patri’ che veniva portata in processione e in barca”.

Le reliquie rimarranno in Città fino a mercoledì sera e sarà possibile venerarle insieme alla mostra “San Francesco e la gente di mare” allestita nella chiesa dedicata al Santo.



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