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Passio Hennensis, tesoro di ‘musica’

Dopo aver recuperato dall’archivio del Duomo di Enna ed eseguito dopo oltre due secoli il Pupule meus di Giuseppe Coppola nel corso del concerto di apertura dei riti pasquali dell’aprile 2017 e durante la processione della scorsa edizione del venerdì santo, il coro Passio Hennensis si prepara a presentare alla città di Enna un nuovo tesoro di archeologia musicale. Era un canto della tradizione siciliana che gli zolfatari ennesi eseguivano in coro ogni venerdì santo, al passaggio delle vare del Cristo morto e dell’Addolorata dal quartiere del Popolo, almeno fino ai primi anni del Novecento. A raccoglierlo nel 1972 dalla viva voce dell’anziana Donna Provvidenza Giannotta, residente in via Magenta (nel quartiere del Popolo), fu il musicologo Angelo Cacciato, che qualche tempo ha deciso di trascrivere e armonizzare in musica il testo e affidarlo al coro Passio Hennensis. A curare successivamente l’arrangiamento per coro, banda e orchestra d’archi del canto in siciliano è stato il clarinettista Marco Monitto, docente del liceo musicale di Enna. È il brano dal titolo “Processione del Venerdì santo a Enna” e sarà eseguito giorno 30 dopo oltre un secolo per la processione del venerdì santo ennese, proprio al passaggio delle vare, ai piedi della chiesa di Santa Maria del Popolo dal coro Passio Hennensis. Domenica 18 marzo, alle 20.30 in Duomo nel corso del concerto di apertura dei riti della Settimana santa ennese il brano è stato presentato alla città in prima assoluta. Oltre che dalla formazione polifonica diretta da Giovanna Fussone, sarà eseguito dal corpo bandistico Città di Enna guidato da Luigi Botte e dall’orchestra d’archi Eco. L’interno concerto, che prevede un corposo repertorio di brani dedicati alla Passione di Cristo, è diretto da Luigi Botte. La serata ha avuto per titolo “Fra riscoperte di tradizioni e aneliti di innovazione”, è patrocinata dal Collegio dei rettori delle confraternite ennesi presieduto da Ferdinando Scillia, dalla parrocchia della chiesa madre guidata da monsignor Vincenzo Murgano e dal suo vice don Giuseppe Rugolo, e sarà condotta dall’attrice Patrizia Fazzi. “Ci troviamo davanti a un prezioso reperto dei canti religiosi tradizionali che attingono sia ai Vangeli che ai testi apocrifi e che hanno la tipica poetica dell’anima popolare – spiega Giovanna Fussone – si tratta di un lamento che veniva eseguito nel corso della processione del venerdì santo da soli uomini, dagli zolfatari ennesi, presumibilmente a fine 1800 nella discesa del quartiere del Popolo, ai piedi della chiesa di Santa Maria del popolo dove fu fondata e ha sede tuttora la confraternita del Sacro cuore di Gesù. Minatori e zolfatari al tempo erano infatti riuniti nella congrega del Sacro cuore, fondata nel 1839 da Calcedonio Termine e regolamentata nel 1898 dai suoi due figli”. Entusiasta dell’intera operazione, Angelo Cacciato che precisa: “Il testo è rigorosamente composto da endecasillabi ed è di autore anonimo, certamente si ispira al Pianto della Madonna del religioso Jacopone da Todi (1326-1306), il quale si rifà alla tradizione liturgica della chiesa cattolica e alle svariate unità dei Planctus Mariae assai difese in epoca medievale nella chiesa occidentale. Devo ringraziare – aggiunge – Giovanna Fussone per il suo stimolo a perfezionare la trascrizione di questo canto e la sua armonizzazione che si ispira a una delle antiche scale della salmodia ebraica. Con immenso piacere metto a disposizione della mia città natale quest’ulteriore frutto di ricerca e di studio elaborato, nella convinzione che questo mio modestissimo contributo possa ulteriormente incoraggiare e coltivare la passione del ricercatore”.

Si apre così il quarto anno di attività del coro Passio Hennensis, nato appositamente per accompagnare la processione del venerdì santo ennese con i canti funebri dedicati al Cristo deposto e alla sua madre addolorata, e che raccoglie al suo interno promettenti studenti del liceo musicale di Enna accanto ad appassionati di tradizioni e musica che non hanno alle spalle alcuno studio musicale. Un coro che vuole dichiaratamente accogliere le tante e diverse anime del popolo ennese, e che sabato 10 marzo è stato applaudito nella chiesa di Santa Maria delle Grazie di Gagliano Castelferrato assieme alla Banda Città di Enna e all’orchestra d’archi Eco. Monsignor Pietro Antonio Ruggero ha salutato il concerto come “la miglior preparazione offerta per l’imminente Pasqua. Attraverso le note e il canto – ha detto a coristi e musicisti – siete riusciti a elevare il nostro spirito. Siete custodi di un patrimonio storico”.



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